DLC

Horizon: Zero Dawn – The Frozen Wilds

di: Luca Saati

Non vogliamo stare qui a disquisire sul fatto che Horizon: Zero Dawn sia un capolavoro o meno, sicuramente si è trattato di una scommessa per i ragazzi di Guerrilla Games che hanno abbandonato (momentaneamente) quelle acque sicure rappresentate dal genere degli FPS e della serie Killzone per dedicarsi a qualcosa di completamente nuovo, ovvero un action/adventure open world in terza persona con elementi RPG. Una scommessa che si può dire vinta per il team olandese, il suo coraggio è stato premiato al successo di critica e pubblico del gioco esclusivo PS4 che si inserisce senza ombra di dubbio nella cerchia dei videogiochi migliori di questo 2017 insieme a un’altra manciata di titoli. L’avventura di Aloy però è soltanto all’inizio ed ecco quindi arrivare a diversi mesi di distanza The Frozen Wilds, la prima e unica espansione disponibile dal 7 Novembre tramite il Playstation Store al prezzo di 19,99 euro.

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Nella terra dei ghiacci

Prima di inoltrarci nella recensione di questa espansione è pensata per coloro che hanno raggiunto il livello 30, anche se è possibile accedervi immediatamente al termine della missione “Una Cercatrice alle Porte”. La storia di The Frozen Wilds non riprende il finale visto nel gioco originale, ma si posiziona un poco prima e vede Aloy visitare una nuova terra chiamata lo Squarcio, posizionata nella zona più a nord della mappa. Qui possiamo approfondire la conoscenza dei Banuk, una tribù nomade sempre in movimento e in armonia con le macchine e la natura. La loro tranquillità nello Squarcio viene però messa in pericolo quando nelle zone di un vulcano in eruzione una misteriosa entità nota come il Demone esercita la propria influenza sulle macchine che possono vantare una forza bruta maggiore rivelandosi quindi una minaccia ancora più grande di quanto eravamo abituati nell’avventura originale. Per fermare il Demone quindi Aloy dovrà guadagnarsi la fiducia dei Banuk e trovare così in loro nuovi alleati per compiere questa missione.

Quella di The Frozen Wilds è una storia che si limita a fare il compitino, limitandosi a essere piacevole da seguire ma che non stupisce con colpi di scena o altro risultando a conti fatti abbastanza scontata nel suo svolgimento. Ciò che abbiamo apprezzato è la caratterizzazione dei Banuk che si rivela essere un tribù con regole e leggi che fanno discutere ma che vogliono esaltare l’onore dei propri guerrieri. La storia si può portare a termine in poco meno di 10 ore, tempo di gioco a cui si può aggiungere qualche compito extra che consente quindi all’espansione di raggiungere tranquillamente una longevità di 15 ore.

Oltre a macchine già viste potenziate dall’influenza del Demone, in questa espansione se ne trovano anche di nuove come il Mastino, un misto tra un lupo e un leopardo che può vantare un’agilità e un potenziale offensivo di tutto rispetto rivelandosi quindi un avversario insidioso e capace di metterci in difficoltà sulle prime. Interessante anche la Torre di Controllo, una sorta di supporto che emana un impulso in grado di effettuare riparazioni alle macchine presenti nel suo raggio d’azione e di stordire quelle colpite dall’override. Le torri di controllo, che svolgono una funzione importante nella narrativa di questa espansione, si trovano sparse in giro per la mappa e donano agli scontri un tatticismo maggiore in quanto la prima mossa da fare con loro è sempre quella di avvicinarsi di soppiatto sfruttando un approccio stealth per disabilitarle e poi attaccare le macchine in zona che non possono più sfruttare i suoi poteri di riparazione. Troviamo poi altre due macchine inedite, di cui preferiamo non entrare nel dettaglio per non fare spoiler, che si sono rivelate tra le più pericolose di tutto il gioco e che portano un grado di soddisfazione immenso una volta distrutte.

The Frozen Wilds non si lascia scappare inoltre la possibilità di introdurre un nuovo albero delle abilità più piccolino chiamato “Viaggiatrice” che permette di ingrandire ulteriormente l’inventario, di riparare le macchine sotto il controllo di override, di raccogliere gli oggetti senza scendere dal proprio destriero e di effettuare un attacco in volo direttamente dalla propria cavalcatura. Non mancano poi versioni più potenti degli archi da acquistare mediante una nuova moneta che si trova solo nello Squarcio, la possibilità di installare potenziamenti anche sul bastone e due nuove armi che possono rivelarsi molto utili contro le nuove minacce.

La nuova mappa tiene in alto l’asticella della qualità grafica di Horizon: Zero Dawn confermandosi come uno dei giochi più impressionanti di questa generazione nel campo degli open world. La palette cromatica presenta un contrasto tra il colori freddi del ghiaccio e quelli più caldi del vulcano in eruzione che si trova sullo sfondo regalando scorci meravigliosi che in più di un’occasione ci hanno spinto a soffermarci sul panorama.

In conclusione

The Frozen Wilds rappresenta una buona scusa per tornare a vestire i panno di Aloy in Horizon: Zero Dawn. Pur non riuscendo a stupire per il suo comparto narrativo, l’espansione si è rivelata non solo bella da vedere grazie alla splendida ambientazione inedita ma anche avvincente da giocare. Il merito è delle nuove macchine che riescono ad aggiungere in nuovo grado di sfida e a rendere ogni scontro divertente e impegnativo il giusto. Se avete dunque apprezzato Horizon: Zero Dawn siamo sicuri riuscirete ad apprezzare anche questo DLC, chi non lo ha apprezzato invece non cambierà idea visto che si troverà dinanzi a un semplice more of the same dell’avventura originale, infine chi non ha avuto ancora modo di vivere l’avventura di Aloy farà bene a rivolgere le proprie attenzioni alla Complete Edition in uscita il prossimo 6 Dicembre.