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Assassin’s Creed – L’anniversario

2 Maggio 2006: Ubisoft annuncia al mondo di essere al lavoro su Assassin's Creed, una loro nuova IP temporaneamente esclusiva PS3. La software house puntò molto su questo videogioco, non immaginando che avrebbe riscosso un successo tale da farlo diventare così famoso ed apprezzato in tutto il mondo.
In questo speciale abbiamo pensato di ripercorrere la storia della serie dal 2006 ad oggi.

di: Gianmarco Forcella

2 Maggio 2006: Ubisoft annuncia al mondo di essere al lavoro su Assassin’s Creed, una loro nuova IP temporaneamente esclusiva PS3. La software house puntò molto su questo videogioco, non immaginando che avrebbe riscosso un successo tale da farlo diventare così famoso ed apprezzato in tutto il mondo.
In questo speciale abbiamo pensato di ripercorrere la storia della serie dal 2006 ad oggi.

Assassin’s Creed I

Il primo capitolo, uscito nell’ormai lontano 2007, getta le basi per tutto quello che avverrà nei successivi capitoli. Si viene catapultati nel futuro, precisamente nel 2012, a rivestire i panni di Desmond Miles, un giovane americano rapito dall’Abstergo Industries e forzato a rivivere, grazie all’Animus, i ricordi dei suoi antenati per cercare un oggetto dai poteri paranormali, denominato “Frutto dell’Eden”. In questo Assassin’s Creed, il giocatore fa la conoscenza di Altair, un uomo vissuto tra il XII e il XIII secolo ed appartenente alla setta degli assassini, il cui compito è quello di combattere contro i templari.

Tra una sessione di Animus e l’altra, era possibile anche seguire la storia di Desmond e di tale Lucy Stillman, assistente del dottor Vidic: la ragazza si rivelerà essere un’alleata ed infatti passerà al protagonista diverse informazioni sui templari. Nel mondo di Assassin’s Creed infatti, assassini e templari non hanno mai smesso di esistere: nel XXI secolo infatti i poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone si sono nascosti sotto il nome di “Abstergo Industries” e sono quasi giunti allo sterminio totale dei loro nemici.
Le avventure di Altair, e il preludio di quella di Desmond,sono state accolte bene dalla stampa specialistica che sottolineò comunque diversi elementi negativi, tra i quali monotonia nelle azione e intelligenza artificiale piuttosto stupida. Nonostante questi dettagli non da poco, Assassin’s Creed I è riuscito a raggiungere ben otto milioni di videogiocatori, riuscendo ad imporsi subito nei giochi next-gen: ed infatti così è stato.
Molti fan richiedevano un seguito e Ubisoft li accontentò, sfoderando forse quello che è conosciuto come il miglior capitolo dell’intera saga.

Assassin’s Creed II


Lo sviluppo di Assassin’s Creed II comincia ufficialmente nel novembre del 2008, quando in una conferenza con i propri investitori Ubisoft conferma che era al lavoro sul seguito delle avventure di Altair ma è stato necessario attendere un altro anno per poterlo rilasciare sul mercato.
Questa volta Desmond, assieme a Lucy, fugge dall’Abstergo per recarsi in un luogo non precisato dell’Italia e rientrare di nuovo nell’Animus dove deve rivivere la vita di Ezio Auditore da Firenze, assassino dell’Italia del Rinascimento, dal quale, tramite l’effetto Osmosi, impara tutte le tecniche “del mestiere”.
I fan della serie tutto sommato quindi, non furono delusi: l’hype che Ubisoft aveva generato nel corso di quei due anni, in particolare con il trailer presentato all’E3 del 2009, era stato più che ripagato. Inutile parlare del successo che le avventure di Ezio riscossero in tutto il mondo, tale da assicurare a quest’ultimo il posto come l’assassino più apprezzato e amato di tutta la serie.
Il gioco non fu però esente da errori: da ricordare infatti il bug che impediva di continuare l’avventura se si spegneva la console finito l’autosalvataggio presente alla fine della sequenza undici.
Complessivamente, Assassin’s Creed II ha raggiunto diciannove milioni di videogiocatori, ha vinto oltre dieci premi ed ha ricevuto anche una menzione sul libro “Guinness World Records”: ad oggi è il gioco più famoso della saga.

Assassin’s Creed: Brotherhood

Il terzo capitolo della saga è un diretto sequel del suo predecessore. La storia infatti riprende proprio da dove l’avevamo lasciata: Desmond, assieme a Lucy, si rifugia a Monteriggioni e da lì si mettono alla ricerca della Mela dell’Eden nascosta da Ezio mentre quest’ultimo si sposta a Roma per vendicare la morte di suo zio Mario causata da Cesare Borgia.
Ufficialmente il gioco viene svelato ad aprile del 2010, ma già a gennaio dello stesso anno Ubisoft aveva affermato di essere al lavoro su un nuovo Assassin’s Creed. Questo è stato il titolo che ha dato il via alla cadenza annuale della serie: da Brotherhood in poi infatti, sono stati tutti rilasciati anno dopo anno.
Sebbene inizialmente la community di appassionati non vedeva con buon occhio questa seconda parte delle avventure di Ezio, Assassin’s Creed: Brotherhood aveva al suo interno molte novità, sia nell’aspetto single player che multiplayer: la modalità multigiocatore è stata infatti introdotta per la prima volta con questo sequel ed ha avuto un periodo di beta esclusivo solo per gli utenti PS3. Parlando della storia invece, bisogna sottolineare come questo sia il primo capitolo in cui è possibile controllare Desmond: sebbene per soli dieci minuti, si ha la possibilità di esplorare la città di Monteriggioni ed uscire dall’Animus quando si desidera.
Nonostante tutto, Assassin’s Creed: Brotherhood è stato capace di raggiungere ben ventuno milioni di videogiocatori diventando, assieme a Call of Duty: Black Ops, uno dei giochi più venduti del 2010.
Il finale, a dir poco scioccante, lasciava preludere ad un sicuro seguito, che si materializzò ufficialmente nell’aprile del 2011.

Assassin’s Creed: Revelations

Revelations viene inizialmente programmato nel 2010 come gioco per Nintendo 3DS ma poi trasferito sul mercato delle console ed annunciato ufficialmente ad aprile 2011 (sebbene inizialmente Ubisoft aveva dichiarato che non ci sarebbe stato nessun Assassin’s Creed nel 2011).
Questo è stato l’ultimo capitolo dedicato alla vita di Ezio: questo, ormai cinquantenne, si reca a Costantinopoli per cercare un sapere che Altair aveva nascosto a Masyaf e nel corso della storia, le vicende dei due assassini si intrecciano. Nel frattempo nel presente, Desmond è caduto in coma e grazie all’aiuto del padre assieme a Shaun e Rebecca (figure che dal secondo episodio hanno sempre seguito il giovane) lo rimettono nell’Animus per farlo uscire dallo stato comatoso. All’interno della macchina incontrerà quindi una figura molto importante, il “Soggetto 16”, che lo assisterà per uscire dalla sua situazione. In questo capitolo è anche possibile, attraverso missioni in prima persona, ripercorrere la vita di Desmond dalla nascita fino al rapimento da parte dell’Abstergo.
Anche per questo titolo fu pensata una beta multiplayer in esclusiva per Playstation 3, che venne lanciata e conclusa ad inizio settembre.
Nonostante tutto, Revelations è forse stato l’episodio che ha riscosso meno successo di tutta la saga: solo sette milioni di videogiocatori raggiunti.

Assassin’s Creed III

L’ultimo titolo rilasciato ad oggi.
Il terzo capitolo della saga, sebbene rilasciato un anno dopo Revelations (quindi nel 2012), era in lavorazione da oltre due anni parallelamente allo sviluppo di Brotherhood. Assassin’s Creed III è stato ufficialmente annunciato da Ubisoft alla fine di febbraio, affermando che sarebbe stato l’ultimo gioco in cui si sarebbe visto Desmond e che avrebbe vissuto le vite di non uno, ma ben due dei suoi antenati: Haytham e Connor Kenway. La storia di entrambi i personaggi è ambientata durante la rivoluzione americana, con il primo (padre naturale del secondo) schierato dalla parte dei templari: entrambe le fazioni sono alla ricerca dell’accesso ad una cripta che possa donare un potere immenso. In particolare il giocatore ha modo di giocare prevalentemente con la figura di Connor, che risulta essere un personaggio psicologicamente diviso in due: da una parte, combatte e sostiene la causa d’indipendenza del popolo americano ma dall’altra desidera ardentemente ottenere la sua vendetta contro Charles Lee, l’antagonista principale, che ha bruciato il villaggio di Kenway figlio quando quest’ultimo aveva cinque anni.
Non da meno la storia nel 2012, con un’importante novità: è infatti possibile svolgere delle missioni ricoprendo i panni di Desmond, il cui compito è anche quello di recuperare delle fonti di energia per aprire una porta che lo condurrà dalla dea Giunone.
Ad oggi, le avventure di Haytham e Connor Kenway hanno raggiunto dodici milioni di videogiocatori in tutto il mondo.

Il perché del successo di Assassin’s Creed

È difficile trovare un vero motivo per il quale Assassin’s Creed, come saga, ha riscosso tutto questo successo. Raccogliendo le opinioni di alcuni di voi, vengono comunque confermati quello che noi riteniamo la fortuna di questa saga: la trama, realizzata ad opera d’arte. L’unico fattore che forse ha rovinato la saga in sè è stata la cadenza annuale, che ha compromesso non di poco la qualità da un titolo all’altro.

Per concludere questo speciale, vi riportiamo dei pensieri di tre utenti che ci sono piaciuti particolarmente.

Kassandro

Protagonista carismatico, un’ambientazione carica di fascino e mai sfruttata in modo degno nel mondo dei videogiochi, un marketing ben fatto e mirato.
Un secondo capitolo straordinario, con un set mai visto prima (l’Italia) e una realizzazione tecnico-architettonica impareggiabile.
Trama avvincente e ben raccontata.

Mmk83

All’epoca era un gioco nuovo (ho detto nuovo non innovativo) quindi penso che fosse il periodo giusto per il gioco giusto.Il concetto di arrampicarsi si era già visto ma non a quel livello,gli scontri animati a “modi di turno” per le combo,l’ambientazione era nuova,sul titolo erano stati spesi diversi soldi da ubisoft e si vedeva rendendolo una KA del periodo.Poi hanno avuto la brillante idea di renderlo un gioco annuale e arrivederci a tutti

Giò Napoli

All’alone di mistero che fino ad Assassin’s Creed 3 viveva con il gioco. La trama si avvicinava, gioco dopo gioco, alla realtà. E solo nell’attuale epilogo, si è capito che quella digressione partita con Altair aveva l’unico fine, imprescindibile, di essere un punto di inizio per la spiegazione della stessa storia dei protagonisti. Il finale però, non è stato un degno epilogo alle vicende degli assassini. Probabilmente, la Ubisoft ha volto a proprio favore le vicende attuali(allora) dell’imminente 21/12/2012, creando Assassin’s Creed 3, e quindi dando una spiegazione finale al gioco, proprio su questo presupposto. Forse avevano mancanza di inventiva, cosa che però sembrerebbe stranissimi visti gli innumerevoli risvolti che il gioco poteva avere. Fatto sta che il finale è stato un vero e proprio flop, cosa che probabilmente continuerà annche con Assassin’s Creed:Black Flag. Ma sono stato sempre un amatore della serie, e quindi anche se sarà così, lo giocherò comunque


Nulla è reale, tutto è lecito.