Anteprima

God of War

di: Simone Cantini

Quando, piaccia o no, si entra far parte della fitta schiera di icone del gaming, è palese come ogni nostra sortita sia accompagnata dallo sguardo vigile della platea videoludica, pronta a stringerci calorosamente la mano in caso di successo, ma anche attenta e non certo restia ad accogliere con rumorosi brontolii ogni nostro incauto passo falso. E questo è proprio ciò che si sta agitando attorno al prossimo God of War, titolo che sembra segnare sempre più un netto stacco con quell’eredità fatta di sangue e budella che, nel corso degli anni, è stata capace di calamitare l’attenzione di un nutrito numero di fan. Ma questo inaspettato cambio di prospettiva (in tutti i sensi), sarà davvero in grado di rendere giustizia alla fama del nostro Kratos, oppure finirà per rivelarsi una fonte inesauribile di disappunto? Vediamo di fare un po’ il punto attorno a tutto quello che è recentemente emerso in merito alla nuova avventura dello spartano più amato di sempre.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

We are family

Se le previsioni dovessero rivelarsi felicemente azzeccate, mancano davvero poche settimane al debutto del nuovo God of War, ma a dispetto di qualche video, numerose dichiarazioni ed altrettante supposizioni, il velo attorno a questo presunto reboot della popolare saga firmata Santa Monica non è ancora stato del tutto sollevato. A destare ben più di una perplessità, abituati come siamo ad una visuale più ampia dell’area di gioco, è stato senza dubbio il nuovo punto di vista adottato, decisamente più intimo e ravvicinato di quanto fosse lecito aspettarsi da un God of War. Oltre agli evidenti strascichi sul gameplay, è palese come questa inedita (per la serie) impostazione sia strettamente legata al nuovo universo narrativo che Cory Barlog e soci hanno predisposto per i player, decisamente più intimo, personale e, per certi aspetti, stratificato che in passato. La famiglia del nostro Kratos, per quanto ridotta estremamente ai minimi termini, assume in questo episodio una valenza ben più tangibile ed importante rispetto al passato, finendo per divenire parte attiva della narrazione e del gioco più di quanto non fosse riuscita ad esserlo in precedenza. Smessi i panni del mero interruttore volto a scatenare l’ira funesta del futuro dio della guerra, questa nuova forma di comunità incarnata dal rapporto fisico e concreto tra Atreus ed il padre avrà sicuramente un impatto sullo sviluppo emotivo del nostro eroe che, per forza di cose, sarà costretto a mostrare lati inediti della propria personalità. Da qui la scelta di evidenziare tali cambiamenti dal suddetto inedito punto di vista, uno sguardo che ci porta a vivere decisamente più a stretto contatto con il barbuto guerriero e che, almeno a livello narrativo, trova quindi una giustificazione coerente.

Prima di colpire, pensa

La presenza del figlio, ovviamente, avrà delle ripercussioni anche sul versante del gameplay, al punto che almeno stando a quanto riferito da Barlog, Atreus può essere visto come un’estensione diretta dell’arsenale di Kratos, al punto che si vedrà riservato un tasto del controller, tramite il quale potremo di volta in volta andare a determinarne il comportamento in battaglia. A dispetto degli episodi passati, in alcuni frangenti efficaci esempi di spettacolare button mashing, il nuovo God of War presenterà scontri decisamente più tattici, senza però rinunciare al consueto tasso di violenza ed adrenalina. Il team ha dichiarato che adesso i combattimenti si troveranno spogliati della loro bidimensionalità di approccio, garantendo al giocatore differenti possibilità di risoluzione. In questo senso avevano spaventato le recenti parole tramite le quali si era paventata la possibilità di relegare le lotte ad un blando 1 contro 1. Ebbene, un nuovo chiarimento ha esplicitato in maniera inequivocabile la questione: durante le varie schermaglie, caratterizzate fortunatamente da un molteplice numero di nemici attivi, sarà opportuno scegliere di volta in volta su quale avversario focalizzare la nostra attenzione, di modo da massimizzare il potenziale di danno delle caratteristiche attualmente in nostro possesso, oltre che della nostra indole guerriera. In questo senso tornerà utile affiancare alla nostra fida ascia, l’arco del giovane Atreus, la cui potenza di fuoco non sarà mai sufficiente a sbarazzarci delle varie minacce, quanto più banalmente a rallentarle. I nemici saranno, difatti, ora muniti di una duplice barra di energia, indicante i punti vitali e la resistenza. Se gli effetti legati all’esaurimento della prima sono quanto mai palesi, svuotare completamente la seconda causerà uno stordimento dell’avversario in questione che, ad esempio, potrà essere afferrato ed utilizzato come improvvisata arma di supporto, oppure definitivamente terminato. Studiare l’ambiente che ci circonda si rivelerà oltremodo utile, così da pianificare al meglio le nostre strategie di lotta: si potrebbe, ad esempio, chiedere ad Atreus di concentrarsi su di un colosso, così da lasciarci il tempo utile per falciare le orde di minion, oppure sfruttare il suo aiuto per immobilizzare il generale, solo per poi lanciarlo contro i suoi sottoposti e fare agilmente piazza pulita. È ovvio come si perda molta della frenesia che ha sin dagli albori caratterizzato le avventure di Kratos, pertanto resta da vedere se le galvanizzanti sensazioni scatenate dal maciullare senza sosta centinaia di avversari apparentemente inermi rimarrà immutata. Di sicuro il focus combattivo si è spostato su binari decisamente più stratificati, ma è anche vero che quando si scrive o dice God of War aspettarsi un divertente hack’n slash è oramai diventata la norma.

Nuove lame

Così come questo trittico di parole era spesso accompagnato in modo automatico dalle Lame del Caos, sin dall’inizio iconiche protagoniste del videogioco al pari del loro proprietario. Viene, quindi, spontaneo chiedersi se Leviathan, la suddetta ascia presente nel nuovo God of War, riuscirà a ritagliarsi il suo splendente angolo di paradiso. Di sicuro sarà difficile passare da uno strumento in grado di seminare morte dalla distanza ad uno nato per massacrare in prossimità. E deve averlo pensato anche il team, visto che la massiccia arma potrà essere utilizzata anche per colpire a lungo raggio, utilizzandola in un modo simile a quello di un boomerang, anche se resta da appurare pad alla mano l’efficacia di questa forma di impiego. Perché è vero che talvolta è bene cambiare, ma stravolgere totalmente potrebbe rivelarsi assai incauto. In fondo, come se non bastassero il nuovo punto di vista ed il rinnovato combat system, i ragazzi di Santa Monica hanno visto bene di inserire anche l’oramai immancabile sistema di crafting che, unito ai consueti ambienti esplorabili, servirà per potenziare e migliorare l’equipaggiamento di Kratos e figlio.

Bisogna conoscere le regole per poterle infrangere. È con questa frase che Cory Barlog ha di recente accompagnato la sua nuova creatura e, visto il suo trascorso in compagnia di Kratos, è evidente come il designer sia davvero uno dei pochi in grado di sposare alla perfezione quanto appena scritto. Di sicuro traspare la volontà di rilanciare in grande stile la figura dell’ex dio della guerra, anche se sono sicuro che, qualunque sarà il risultato, questa nuova avventura non potrà fare a meno di dividere la numerosa platea dei fan tra coloro che si sentiranno irrimediabilmente traditi e coloro che non potranno che gioire al cospetto del nuovo Kratos. Intanto ci limitiamo ad aspettare, agitati da un mix di sospetti e speranze.